Come creare personaggi credibili

Creare personaggi credibili e di spessore è molto difficile per qualsiasi scrittore. Pensare di farlo senza immaginare un vero e proprio  “percorso” di crescita del personaggio è quasi impossibile, qualsiasi sia il livello di talento raggiunto.

In questo articolo ti mostrerò come ci si possa aiutare con regole, schede e un po’ di sana pianificazione. 

Ho letto tantissimi libri sulla scrittura perchè sono curioso di capire come gli altri affrontino l’affascinante percorso creativo dello scrittore.

Così dopo tante letture questa è infine la mia idea, il mio modo di vedere le cose, quello che penso siano le considerazioni giuste da fare per creare personaggi di romanzi e racconti.

Due parole sullo “Show Don’t Tell”

Pensare che un personaggio possa piacere a un pubblico vasto senza nemmeno presentarlo è come pensare di entrare in un bar con un amico e sperare che lui da solo riesca, senza muoversi e senza fare nulla, a creare una cerchia di amicizie in cinque minuti. Impossibile.

Rifletti ora su questa sequenza di movimenti:

  • Entrate in un bar;
  • Tu lo presenti agli altri tuoi amici;
  • Lui inizia a sentirsi a suo agio;
  • Partecipa alle prime discussioni;
  • Dibatte, espone le sue ragioni, il suo pensiero;
  • Ordina da bere;
  • Si muove nel locale;

Non trovi sia tutta un’altra storia? Più realistica?

Non puoi raccontare semplicemente agli altri come sia il tuo personaggio, devi mostrarlo: lo Show Don’t Tell è uno dei concetti più importanti per qualsiasi scrittore. Non puoi semplicemente dire”la ragazza è rossa”, “Marco ha gli occhiali”, etc, dei mostrarlo. Provo con un esempio:

Marco entrò nel bar. Rosso di capelli e con occhiali spessi aveva una cravatta gialla fuori moda e un ghigno beffardo poco simpatico.

Sbagliato: non puoi esprimere tu pareri qualitativi sul tuo personaggio, devi “mostrare” una situazione in cui sia il lettore a ricavare tutto questo. E’ sempre il lettore che deve lavorare con la testa e la fantasia, non devi essere tu a decidere per lui.

Marco entrò nel bar. Federica gli passò davanti e alzò meccanicamente una mano in cenno di saluto, senza peraltro smettere di parlare con la sua amica. Lui non se ne interessò e si tolse gli occhiali appannati per strofinarli con la cravatta, gialla a righe marroni oblique.

In questo caso non ci sono pareri, semplicemente stai mostrando quello che accade, lasciando che sia il lettore a farsi un’idea (che probabilmente sarà molto simile a quella che volevi comunicare!)

Tratti necessari per creare personaggi

Ecco una carrellata di tutti i tratti di base necessari per creare personaggi

Aspetto fisico

L’aspetto fisico è ovviamente un tratto distintivo necessario che puoi usare per descrivere il personaggio. Non è e non può essere tutto. Usare i soliti cliché per raccontare sensazioni non funziona.

Una donna sexy non lo è solo per il suo aspetto fisico, lo è e lo diventa molto di più attraverso i movimenti, il modo di atteggiarsi e di parlare. Un bruto non è bruto perchè ha la faccia da… 😛 Troppo facile. Un bruto, una persona violenta, deve comunicare attraverso le proprie azioni il suo modo di vedere e affrontare le cose. Non pensare quindi che l’aspetto fisico sia “tutto” il personaggio, perchè prenderesti una cantonata.

Anche abiti e trucco comunicano parecchio, come accennato nell’esempio sopra. Ispirati, leggi, mostra.

Background, da dove viene, dove vive, in che tempo

Da dove viene? Banale ma utile a determinare ulteriori caratteristiche del personaggio. Un patrizio dell’epoca romana lo immagini in un certo modo. Anche senza dire nulla si crea un’aspettativa orientata verso una certa idea. E’ importante. Un soldato tedesco dei tempi della guerra probabilmente avrà un’idea diversa dalla tua sui modi di comportarsi.

Anche nel mondo reale i pensieri stessi della vita di una persona sono influenzati dalla sua cultura, dalla sua educazione e quindi legati al suo background.

Trova un nome appropriato

Il nome comunica qualcosa del personaggio, prenditi tutto il tempo necessario per trovarne uno adeguato. Una volta decisi questi tratti è possibile “dar vita” al personaggio stesso e mostrarlo ai lettori attraverso l’uso dello Show Don’t Tell.

Pensa a certi nomi famosi di personaggi: hanno lasciato il segno, pensa a quanto tempo abbiano impiegato gli autori per deciderli.

Creare personaggi vivi e comportamenti realistici

Mi hai seguito fino a qui? Bene. Che ne dici intanto di aiutarmi a condividere? Poi proseguiamo.

Una volta decisi i tratti di base solitamente prendo il personaggio, letteralmente lo “calo” all’interno della scenografia e inizio a osservarlo. Mi capitano due cose, o il personaggio non si muove, e capisco subito che sia fuori posto, poco carismatico, impacciato etc oppure inizia subito a muoversi: interagisce, tesse trame.

In questo caso capisco di aver fatto un bel lavoro e continuo semplicemente a osservarlo, a studiarlo nei suoi comportamenti e nella sua vita.

Pronti? Azione!

Insisto: non raccontare un’azione del personaggio, fagliela fare, mostra cosa accade, mostra le conseguenze dei suoi gesti. Questo appassiona il lettore. Quando leggo non voglio che mi si dica che Stefano è un violento, voglio vederlo reagire a una lite in modo fuori di testa, senza controllo, da pazzo scatenato.

Così magari mi farò non una ma diverse opinioni sul suo comportamento.

Tono di voce e linguaggio del corpo.

Una persona agitata, una falsa e una sincera hanno, come nella vita reale, un loro linguaggio del corpo. Il corpo comunica tanto con le posizioni delle mani, con la postura, con gli sguardi. Stessa cosa avviene con i toni di voce. Gioca con questi aspetti e vedrai che il personaggio ne guadagnerà in spessore e credibilità.

Esistono tra l’altro parecchi libri anche semplici e interessanti sull’argomento.

Vuoi creare personaggi indimenticabili? Dagli un’anima

Mi sembra che il titolo dica tutto, ma come fare? Il primo consiglio è: rendili veri. Dagli paure e passioni, falli vivere con un obiettivo importante, mettili in condizione di lottare per raggiungere uno scopo. Ogni azione del personaggio deve suonare autentica ma non meccanica.

Come nella vita reale ciascuno di noi non è coerente in tutto e per tutto, esistono contrasti, lacerazioni interiori, sofferenze: è la natura umana, è la nostra anima.

Siamo animati dal conflitto, quello che genera contrasti, quello che crea lotte interiori, che ci porta a crescere, a scontrarci con altre idee, quello che ci costringe al cambiamento, che ci fa sentire vivi.

Qualche riferimento in più sulla scrittura

Ho postato sulla mia pagina Pinterest nella bacheca “Scrivere un Romanzo” svariate informazioni sui libri che ho letto dedicati proprio alla scrittura creativa. Se volete date un’occhiata e seguitemi perché la arricchirò di ulteriori argomenti.

L’argomento dei personaggi sarebbe ancora molto vasto. Per ora mi fermo qui, poi vedremo, in base anche ai commenti, come proseguire. Sono pronto: domande? Dai su, non mi far sentire troppo solo!

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31 Commenti

  1. Bellissimo questo post, lo trovato davvero molto interessante, e tenterò di fare come suggerisci. Grazie anche per avermi aggiunta su Twitter.

    1. Ciao Giorgia.
      Grazie mille per i complimenti, fanno sempre piacere. Se ti interessa ho appena pubblicato un post sulla tecnica del freewriting.
      Prova a utilizzarla per approfondire la conoscenza dei tuoi personaggi… Vedrai che sorprese!

    2. Non leggevo cose così interessanti e strutturate da tempo immemorabile. Difficile trovare persone che vogliono condividere un’arte così personale. Grazie Giovanni di aver scelto questa strada. Avrai la stima di molti amici e soprattutto la gratitudine di chi, anche attraverso i tuoi consigli e i tuoi insegnamenti, contribuirà a rendere libero il pensiero e la scrittura.

      1. Ciao Alexine 🙂
        Grazie mille per il tuo commento e le tue parole. Hai resto questo giorno davvero splendido 🙂
        D’altra parte, quando scrivi qualcosa che piace, la soddisfazione è davvero incredibile. Ciao e buon proseguimento

  2. grazie mille per il tutto che hai scrittoo mi sara molto di aiuto..una domanda..signor giovanni roncii…io vorrei inziare questa mia prima “avventura” ma la verita ho paura,ansia.. non so perche mi fa questo effetto quando penso di incominciare …lei puo darmi un piccolo aiutinoa sbloccare tutto cio dato che e cosi bravo con le parole ..grazie mille sign.giovanni ronci..

    1. Ciao Annamaria.
      Intanto grazie per le tue parole e io, per te e per chiunque, non sono il “Signor Giovanni Ronci”, sono e vorrei essere semplicemente Giovanni 🙂
      Detto questo… Qualsiasi nuova avventura genera ansia. Qualsiasi partenza rappresenta comunque l’inizio di un cambiamento, e la resistenza al cambiamento che è innata dentro di noi genera sempre paura, timore dell’ignoto.
      Devi trasformare la paura attraverso la determinazione. Se hai qualcosa da dire, dillo. Se pensi che ciò che hai da dire possa non interessare gli altri beh… Fallo. Perchè ne troverai mille interessati a quello che scrivi.
      Uno in fondo, ce l’hai proprio di fronte 🙂

      Vai avanti Annamaria, vai avanti senza paura e scrivi senza mai smettere

      ciao

  3. Ciao Giovanni, complimenti per il tuo post innanzitutto, mi sarà molto utile ora che mi sono deciso a scrivere un romanzo finalmente. Un consiglio ti chiedo, ho pensato ad una storia (dall’inizio alla fine) ma ho difficoltà nel trovare i personaggi più adatti al mio racconto, sapresti aiutarmi? Grazie per il tuo tempo 🙂

    1. Ciao Davide
      Da quello che mi dici credo che tu abbia una linea della trama ma che tutto non sia ancora così ben definito.
      Di che storia si tratta? Almeno un protagonista l’hai già definito?
      Dammi qualche altra informazione, e intanto grazie per il commento!

      1. Grazie per avermi risposto in così breve tempo. Hai colto nel segno comunque, ho un protagonista, un ispettore/detective alla ricerca di un assassino (classico penserai ma ti assicuro che la storia che ruota attorno è interessante). Il genere è un thriller, il racconto è ambientato nel futuro (tra 50 anni più o meno) e i personaggi come anticipato, sono: il detective (assieme ai suoi collaboratori) e l’assassino con i suoi adepti.
        I personaggi che fino ad ora ho descritto, ho paura non siano così caratteristici e particolari come lo è il mondo in cui vivono e le vicende che vi accadono (spero di essermi spiegato), non riesco a dire “questo è il mio protagonista!!” (potrebbe essere benissimo qualcun altro al suo posto).

        1. Ciao Davide. Ok Comincio a capire meglio 🙂

          Se ritieni la storia interessante e ti manca un po’ di mordente nei personaggi, ti consiglio di fare un piccolo esperimento.

          Ricavati un momento sereno, nel silenzio assoluto (chiuditi in una camera) e poi, seguendo le semplici regole di questo post http://www.giovannironci.it/scrivere-un-libro/freewriting-e-programma-di-scrittura/ fai una sessione di freewriting dedicata ai personaggi. Immagina di calarli nella storia, crea una situazione di partenza e inizia a scrivere senza pensare. Vai avanti e scrivi qualsiasi cosa sui personaggi.

          Potresti non avere risultati (significa che hai personaggi ancora troppo distanti) oppure averne tanti, vedere che si muovono, vivere con i loro occhi un pezzo di storia. In quest’ultimo caso divertiti e prova altre sessioni, contemporanemanete segnati le caratteristiche salienti su una scheda dei personaggi.
          L’hai preparata la scheda vero? 🙂 ciao ciao

  4. Ciao Giovanni 🙂 Grazie per questi post che hai scritto. Sto provando a mettere le basi a quello che vorrei diventasse un romanzo (fantasy per la precisione), ma mi trovo in difficoltà su come procedere. Ho una protagonista, molte idee e scene ma manca ancora la visione generale. In sostanza la trama è ancora incompleta. Il problema più grande, anzi un dilemma è questo : nasce prima il mondo fantasy o protagonista e personaggi? O nascono insieme? Perché le due cose sono inseparabili secondo me. Sono partito dalla protagonista e da una visione del mondo ma non dettagliata. Più affino la protagonista più cambierei il mondo che la circonda e più cambio il mondo più cambierei la protagonista. Sono convinto che per portare a termine il lavoro ci voglia metodo e rigore, non può essere solo scrittura creativa in base all’ispirazione del momento. Ma evidentemente non riesco a trovare il giusto equilibrio. Qualche consiglio per uscire da questa impasse? Grazie

    1. Egregio Omonimo, ti rispondo con piacere 🙂
      Credo che quasi tutti all’inizio si siano trovati con questo problema, e la risposta te la sei già data da solo: ci vogliono metodo e rigore, e non puoi proseguire un romanzo in base alle ispirazioni del momento.

      Metodo e rigore: la scenografia è il tuo mondo. E il mondo non cambia per il capriccio di un personaggio. Tieni ferma la scenografia, rendila solida, decide le regole, decidi cosa sia ammesso e cosa no. Poi muovi i personaggi NELLA scenografia.

      Pensa al secondo romanzo, e al terzo magari, nella stessa serie. Non sarà il mondo a cambiare non credi? Devi poter far muovere tanti personaggi diversi, tuttavia loro saranno influenzati dal mondo e non il contrario, a meno di qualche impresa epica che potrebbe essere condotta proprio per cambiare una delle regole della tua scenografia 🙂

      Per quanto mi riguarda, mi sono sempre immaginato PRIMA il mondo. Poi ho iniziato a piazzare i miei personaggi, con la loro forza, le loro paure, e li ho messi in diverse situazioni per immaginare la loro reazione anche nei confronti del mondo stesso.

      Spero di esserti stato utile 🙂 Se hai altro chiedi pure. Cerca di terminare la trama, credo che molto sbandamento possa dipendere dal fatto che ancora non ci sia una strada completa interamente tracciata.

      Grazie per la domanda e per il commento. Ciao!

      1. Grazie di cuore per la celere risposta. Hai proprio ragione: prima fisso il mondo e poi ci faccio vivere i personaggi per vedere come interagiscono. E ovviamente completo la trama. Oggi è stata una giornata molto fruttuosa, anche grazie a te. Scrivendoti i miei dubbi e le perplessità su come procedere mi sembra di essermi “sbloccato”. Grazie ancora 😉

  5. Ciao Giovanni, navigando per cercare info sulla scrittura ho trovato: te.
    Ho letto i tuoi consigli per altro scritti molto bene e mi sono confrontata su come posso aver gestito i personaggi dei miei primi tre libri. Ci ho preso! Voglio continuare a seguiti perché ho tanto da imparare. Fino ad ora ho scritto uno spirituale, due erotici ( due perché il secondo è il continuo del primo) e sono già alla stesura del quarto. Una meta che mi sono prefissata è spaziare su diversi generi, ora ho una storia vera e drammatica.
    Mai fermarsi! Ho tanto da leggere per imparare stili e sapere fino ma quanto la mia idea possa essere unica.. Qualche consiglio sulle storie vere? Grazie di cuore.

    1. 😛 ahahahhaahh bellissima la tua frase iniziale: ti ringrazio.
      Prima di darti consigli sulle storie vere, vorrei farti qualche ulteriore domanda. Immagino che questi libri siano in vendita, se sì, dove? Spaziare su diversi generi può essere molto divertente, tuttavia il singolo genere ha sempre delle peculiarità specifiche che andrebbero approfondite e “tirate fuori”. Occhio a non disperdere troppo le energie dunque 🙂
      Per quanto mi riguarda le storie vere più belle sono quelle… ehm… false 🙂 Troppo spesso con la scusa della “storia vera” si scrivono libri lenti e noiosi, talmente introspettivi che risulta praticamente impossibile seguirne la storia. Ok il “fondo” di verità, ok il “basato” su una storia vera, ma da evitare la cronistoria di eventi solo perchè “perfettamente attinenti la realtà” se non creano un percorso emozionante ad ogni angolo. Tagliare, tagliare, tagliare. Questo è solo il mio pensiero ovviamente…

    2. 🙂 hahahhaahh bellissima la tua frase iniziale: ti ringrazio.

      Prima di darti consigli sulle storie vere, vorrei farti qualche ulteriore domanda. Immagino che questi libri siano in vendita, se sì, dove? Spaziare su diversi generi può essere molto divertente, tuttavia il singolo genere ha sempre delle peculiarità specifiche che andrebbero approfondite e “tirate fuori”. Occhio a non disperdere troppo le energie dunque 🙂

      Per quanto mi riguarda le storie vere più belle sono quelle… ehm… false 🙂 Troppo spesso con la scusa della “storia vera” si scrivono libri lenti e noiosi, talmente introspettivi che risulta praticamente impossibile seguirne la storia. Ok il “fondo” di verità, ok il “basato” su una storia vera, ma da evitare la cronistoria di eventi solo perchè “perfettamente attinenti la realtà” se non creano un percorso emozionante ad ogni angolo. Tagliare, tagliare, tagliare. Questo è solo il mio pensiero ovviamente…

  6. Ciao Giovanni,
    sono al mio primo racconto 😮 sto trovando tante difficoltà e i miei pensieri sembrano sempre disperdersi. Leggendo i tuoi consigli mi sono resa conto di aver fatto parecchi errori, in particolare sul Show don’t tell….:-)
    Per fortuna sono sono all’inizio 30 pagine sono poche e posso correre ai riparti. Leggo molto in questo periodo ho praticamente divorato i Trono di Spade e svariati romanzi di S.King leggo e cerco di comprendere come riesce a dare tanto spessore ai personaggi e quindi alla storia stessa. I nomi sono veramente difficili ho paura di cadere nella banalità.
    Cercherò di attingere dal mio ambito familiare che in quanto personaggi complessi non ha nulla da invidiare a quelli di King.
    Qualche consiglio per le storie Fantasy?. I paesaggi sembrano essere spinosi, non voglio esagerare nell’inventare quindi cerco di essere moderata. Grazie 🙂

  7. Ciao Giovanni,
    innanzitutto ti ringrazio per i tuoi consigli utili e ti chiedo di continuare ad approfondire i vari argomenti perché i tuoi post sono molto interessanti ed utili.
    Sto iniziando a delineare il mio primo romanzo, ed al momento sono in cerca di nomi accattivanti per i personaggi. Ho girato tutto il web in cerca di liste, e trovati i miei preferiti ho verificato il loro significato.
    Nonostante tutto, sono molto indecisa soprattutto nel rapporto cognome-nome.
    Ma è davvero così importante il nome di un personaggio per il lettore?
    Non si può accontentare tutti purtroppo. Inoltre, il romanzo è in italiano ma ho scelto di utilizzare nomi internazionali, potrebbe causare fastidio durante la lettura? O invece susciterà curiosità? Infine, mi consigli di usare nomi conosciuti o particolari e complessi?
    Grazie, Giulia.

    1. Giulia non puoi pensare di accontentare tutti, a qualcuno piacerà ad altri no. Tu devi fare del tuo meglio, i nomi devono piacerti, devi sentirli tuoi prima di tutto.

      Poi chiaramente dovrebbero essere coerenti con l’ambientazione. Se è un romanzo ottocentesco probabilmente i nomi saranno diversi da un fantasy o da un contemporaneo non trovi?

      E’ una scelta complessa quella dei nomi, ma non c’è una regola o una ricetta da seguire.

      Quello a cui presto attenzione quando invento i nomi è che non creino confusione. Evito i nomi troppo simili, quelli che creano ripetizioni (e quindi che si confondono) e quelli troppo assurdi e difficili per poter essere ricordati. Preferisco, come sempre, la semplicità. Per mio gusto personale, visto che scrivo anche canzoni e canto, scelgo anche in base alle lettere. Così delle R che sono violente le preferisco nei nomi maschili mentre le M o le L le uso nei nomi femminili di personaggi “morbidi”. 🙂 Ma è gusto personale

      ciao ciao e grazie mille per il comento

  8. Ciao come si fa creare un profilo scritto di un personaggio e disegnatelo in diverse posture e atteggiamenti

    1. Ciao Luisa
      Per creare il profilo scritto di un personaggio io utilizzo delle schede. Ce ne sono tante su internet, puoi cercarle, anche su Pinterest ce ne sono di già fatte.

      Lè’importante è che tu ti appunti tutto, non solo gli aspetti fisici ma anche quelli comportamentali. Se è una persona timida non puoi farlo combattere in prima linea o metterlo in situazioni dove dimostra con scioltezza di avere il coraggio di un leone, corretto?

      Perlomeno ne devi essere consapevole. Quindi io parto e mi appunto tutto, e lascio ovviamente tanto spazio per aggiungere tratti e caratteristiche.

      Per quanto riguarda il disegno è una cosa in cui non riesco ad aiutarti, non sono un disegnatore e non sarei proprio in grado di farlo. Ci sono software che permettono, anche su base di “modellini preconfezionati” di aggiungere caratteristiche e posture. Ma non saprei quale sia il migliore o cosa consigliarti. Rivolgiti ad un grafico se senti che questa esigenza ti potrebbe aiutare.

      Secondo me una bella scheda personaggio è ottima per tutto quello che ti serve.

      Ciao ciao e grazie per il messaggio

  9. Ciao Giovanni,
    intanto complimenti per l’ottimo articolo!
    Qualche settimana ho dedicato anche io un pò del mio tempo alla stesura di un articolo riguardante la caratterizzazione e creazione dei personaggi per Lancelot Copywriting e devo ammettere che abbiamo individuato molti punti fondamentali comuni. Uno degli aspetti più importanti, che però tu non hai evidenziato, è quello dell’evoluzione del personaggio.

    Secondo me è proprio il modo di evolversi, di mutare e di crescere che rende un personaggio davvero vivo e ben caratterizzato. Che ne pensi?

    1. Ciao 🙂 scusa per il ritardo di questa risposta, ma sono appena rientrato da qualche giorno di ferie che mi sono goduto “al 100%”.

      Concordo, tutto quello che ho scritto sullì’evoluzione è nella frase “Siamo animati dal conflitto, quello che genera contrasti, quello che crea lotte interiori, che ci porta a crescere, a scontrarci con altre idee, quello che ci costringe al cambiamento, che ci fa sentire vivi.”.

      In effetti sull’argomento dell’evoluzione, ovvero del cambiamento, forse ci si potrebbe scrivere un libro intero 🙂

      Ad ogni modo si. Concordo con te. L’evoluzione, ovvero il cambiamento provocato dal conflitto, rende i personaggi vivi e pieni di anima. Un po’ come noi, siamo pieni di paure, sentimenti, sogni, obiettivi, e come noi, se li lasciamo tutti a morire nel cassetto, non diventeremo mai “memorabili” 🙂

      Ciao e grazie per il commento!

  10. Concordo con questi consigli per costruire un personaggio realistico, soprattutto con lo “Show don’t Tell” che cerco sempre di applicare nella scrittura, ma di cui ignoravo il termine specifico 🙂
    Ho trattato anch’io questa tematica in un recente articolo del mio neonato blog, anche se da un punto di vista diverso. Del resto, le cose da dire su un buon personaggio sono molte!

    1. Ciao Alessia 🙂
      Intanto grazie per il commento e poi hai proprio ragione. Creare personaggi credibili è forse la parte più difficile di qualsiasi processo di scrittura creativa.

      Sono comunque convinto che aver fatto un buon lavoro di preparazione della scenografia possa aiutare a rendere i personaggi più “corretti”. Nel senso che quando hai le regole del mondo, puoi sicuramente creare un’armonia migliore tra i comportamenti, la personalità, e il momento di vita che vai a raccontare 🙂

      Che dici?

  11. Ottimi consigli. Io mi ero tuffato nella scrittura di una storia distopica una decina d’anni fa, ma poi finii per abbandonare il progetto per vari motivi. Quello che ho sempre apprezzato nei romanzi distopici che ho letto o serie tv che ho visto, è la costruzione fedele e reale del protagonista. Per esempio in Oryx and Crake della Atwood, oppure in Mr. Robot. L’attenzione ai dettagli rende la narrazione più verosimile ed invita il lettore ad immergersi nella storia senza fare grossi sforzi d’immaginazione su cose inconcepibili. Forse per questo le storie di supereroi della Marvel, che guardo volentieri, non mi rapiscono allo stesso modo.

    1. Grazie Camu: in effetti sono i dettagli che ci fanno innamorare della storia e dei personaggi. Come ho sempre sostenuto, fino a quando non senti che il tuo personaggio si muove e ragiona per i fatti suoi, significa che ancora non è pronto. In quel caso ti servono più dettagli, più regole che guidano il mondo, più vita 🙂

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